Lo Chef tre stelle Michelin Mauro Colagreco ospite della nostra cantina

Lo Chef tre stelle Michelin Mauro Colagreco è stato ospite qualche giorno fa nella nostra cantina. Una visita inaspettata che ha dato forza al nostro impegno.

Lo Chef Colagreco ed il suo staff hanno passato qualche giorno nella nostra città in veste insolitamente “studentesca”, ospiti del prestigioso centro di formazione Pastry Concept. Il
centro, nato cinque anni fa a Conegliano dall'esperienza trentennale del Maestro Pasticcere campione del mondo Leonardo Di Carlo e sua moglie Michela, è un punto di riferimento per i
grandi professionisti ed aziende del settore gastronomico. Un ambiente conviviale ma allo stesso tempo rigoroso in cui chef, pasticceri e responsabili di ricerca e sviluppo delle aziende alimentari di tutto il mondo si incontrano per apprendere le tecniche ed i metodi rivoluzionari del Maestro Di Carlo e condividere esperienze e sapere. Quale opportunità migliore per lo Chef stellato?

Uno Chef senza confini

Si definisce uno chef senza confini Mauro Colagreco, sia territoriali che di gusto. Di sicuro ha una quantità di bandiere da esibire non comune vantando origini argentine, tre nonni italiani ed una basca, una moglie brasiliana e diversi ristoranti in giro per mondo tra cui quello dichiarato il migliore al mondo in Francia. Dopo aver conseguito il diploma di chef al Collegio de gastronomia Gato Dumas di Buenos Aires sceglie la corte dei grandi di Francia per perfezionare la sua arte. Tanti i nomi illustri che capeggiano nel suo curriculum tra cui quello di Alain Ducasse, Bernard Loisau ed Alain Passard. Al ristorante Arpége tre stelle Michelin di quest'ultimo apprende l'importanza di come la cucina vegetariana possa diventare una cucina alta e di sperimentazione. Una rivoluzione subito abbracciata dallo Chef Mauro Colagreco. Nel 2006 apre il suo primo ristorante a Menton, sulla Costa Azzurra, il Mirazur. Da qui una serie di successi ininterrotti e meritati che lo hanno portano ad ottenere la prima stella Michelin nel 2007, ad essere eletto Chef dell'anno per la guida Gault&Millau nel 2009, alla seconda stella nel 2012 e alle tre stelle Michelin nel 2019. Nello stesso anno il Mirazur venne riconosciuto come il miglior ristorante al mondo.

Stagionalità, territorialità, contrasti

La sua è una cucina fatta di stagionalità, territorialità e contrasti. La sua genialità deriva dall'esperienza e dalla ricerca infaticabile di contaminazioni di sapori.
Il cibo è un'emozione senza confine” si legge in una delle sue tante interviste, ed è proprio questa l'impronta identitaria della sua cucina, un inno alla condivisione, una cucina di apertura, fatta di contrasti e di combinazioni di tecniche e sapori che disegnano un quadro armonioso in cui il posto d'onore è riservato ai vegetali coltivati con estrema cura nel suo orto. Una cucina libera e sostenibile in cui il mare incontra la montagna in menù spesso privo di strategie con l'unico obiettivo di creare equilibrio ed esaltare al massimo il sapore e la naturalezza degli ingredienti. Un viaggio culinario fatto di omaggio alle tante terre visitate, quelle che lo hanno accolto o quelle che lo hanno semplicemente emozionato.

Morale della favola

La morale della favola è semplice. L'impegno e la perseveranza premiano sempre. Una storia a lieto fine costellata di eventi tragici, di ripensamenti, di scoraggiamenti ma anche successi, traguardi e tanto amore. Ed è un insegnamento in cui noi crediamo molto. È stato emozionante accogliere lo Chef ed il suo staff insieme al Maestro Di Carlo, col quale abbiamo avuto una felice collaborazione ed al quale siamo legati da profonda stima. Una pausa dall'intenso ritmo del percorso formativo dei due Maestri durante la quale abbiamo avuto il piacere di far visitare la nostra cantina, illustrare il nostro lavoro e confrontarci sull'importanza dell'impegno che ognuno di noi mette ogni giorno nel dare prestigio al proprio lavoro e al territorio che ci ospita, quello del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore nel nostro caso, preservandone l'integrità e la gloria.
La morale delle favola è che per quelle poche ore che abbiamo avuto il piacere di raffrontarci con due persone, prima ancora che due personalità, queste ci hanno dimostrato con il loro modo di stare al mondo di come l'umiltà sia l'antefatto della professionalità e di quanto le due cose siano inscindibili ed indispensabili per raggiungere obiettivi sempre più alti. 
Lo Chef ci ha infine regalato delle parole molto belle che recitano
“E' un grande piacere poter scoprire il vostro mondo, espressione della passione e dell'amore per il territorio”.
È stato un piacere aver accolto lo Chef Colagreco con l'augurio di ogni bene e di poterci rivedere.

                                                                            

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