Alcuni vini, forse più di altri, sanno rivelare la propria identità già dal primo sorso. Esibiscono il tratto di un’annata in una sfumatura di colore, offrono un assaggio di un fortunoso equilibrio della stagione in una punta di acidità più o meno smussata, nell’intensità dei profumi ed infine sanno svelare la paternità del territorio attraverso la densità del corpo, un’imperfezione oppure un tratto caratteristico inconfondibile.
Il nostro Prosecco Superiore Brut, dal carattere deciso e la sua naturale eleganza è un vino che sa raccontare di se stesso e del suo territorio a partire dall’aspetto che più lo identifica, la mineralità.
FIGLIO DI UN TERRENO FERRETTIZATO
Il Prosecco Superiore Sommariva Brut è figlio di un terreno ferrettizato, ossia un terreno ricco di minerali di ferro che oltre a conferire il caratteristico sentore minerale al vino determina la colorazione rossastra così identificativa di alcuni tratti del suolo del territorio di San Pietro di Feletto tanto da aver dato il nome alla collina sulla quale sorge la nostra cantina, Palazzo Rosso. Il terreno ferrettizzato altro non è che una formazione geologica nata dal fenomeno carsico dell’erosione delle acque fluviali che scorrendo nei secoli su questa parte di territorio ha lavato via dal terreno soprattutto le sostanze calcaree lasciando in evidenza solo quelle minerali.
I nostri vigneti affondano le radici in questi vasti banchi di terra rossa assorbendo microparticelle di minerali; i tratti del patrimonio genetico che si rinnovano ogni anno col processo di vegetazione della vite e la loro interazione con il microclima completa il fenomeno donando al Prosecco Superiore Sommariva Brut quella sfumatura odorosa di gesso e polvere che noi identifichiamo come mineralità.
È in questa terra così particolare quindi che la personalità del nostro vino viene concepita. Un sistema collinare eterogeneo e unico in cui l’antico scorrere delle acque ha modellato gole profonde e dolci altipiani, facendo emergere rocciose protuberanze e dando vita a rigogliosi boschi che creano fasce di microclima diverse in cui la vite risponde in maniera diversa. Sta solo all’esperienza dell’uomo cogliere i frutti e valorizzarli secondo i propri valori e la propria visione.
DALLA TERRA ALL’UOMO
Dalla terra all’uomo il cerchio si chiude. Se è vero che un vino nasce nella terra interagendo con i fattori naturali del luogo è anche vero che l’uomo ha il dovere di fare il possibile per creare i presupposti giusti affinché questo accada. Con il nostro lavoro accompagniamo alla nascita il nostro Prosecco Superiore Brut, con cura ad ogni annata. Nel tempo abbiamo scelto i cloni di Glera giusti per il suolo argilloso e morenico di questo altopiano, fertile e profondo; abbiamo individuato la giusta l’esposizione dei vigneti al sole in modo che ci fossero le ore di luce ed il calore necessario a far maturare le uve; abbiamo sperimentato i sistemi di allevamento in grado di contenere rese e vegetazione e che prevenissero o limitassero i danni delle gelate primaverili o dei venti troppo freddi. Il resto è un semplice osservare come la vite interagisce con tutto il sistema pedo-climatico di questa area, forgiando il proprio carattere naturalmente, intervenendo il meno possibile, dove possibile, nel precario equilibrio stagionale.
Dalla terra all’uomo attingiamo alle nostre esperienze per far nascere un Prosecco Superiore Brut dal carattere schietto e genuino. Una lavorazione attenta e rispettosa che impiega il giusto tempo per far crescere uno spumante dal colore brillante, dai profumi freschi e vibranti, dal corpo pieno ed armonico, un chiaroscuro espressivo che riscatta una personalità che svela la sua chiara origine territoriale.