È forse tra gli scenari più caratteristici e panoramici del territorio del Prosecco Superiore, la prova tangibile del valore naturalistico delle nostre colline. In cima al colle di Collagù, raggiungibile percorrendo il percorso naturalistico del sentiero delle Vedette si possono ammirare gli irti e scoscesi rilievi intervallati da piccole valli parallele tra loro ricoperti di viti a cui l’uomo ha saputo adattarsi modellando le ripide pendenze e perfezionando le tecniche agricole.
Questo spettacolo nella natura a Collagù culmina nei ciglioni una tipologia di terrazzamento che utilizza la terra inerbita al posto della pietra per rendere solide e stabili le terrazze sulle quali si coltiva la vite. Questa pratica adattativa alle ripide pendenze ha avuto origine nel XVI secolo. Il lavoro di migliaia di piccoli agricoltori ha permesso di creare così nel tempo un paesaggio vario definito “a mosaico” costituito cioè da piccoli appezzamenti frammentati ma collegati tra di loro ed intervallati da boschi a salvaguardia dell’ecosistema. Appena sotto la cima di questo colle aguzzo sorge il Santuario di Collagù, nato sui ruderi di un altare romano e per secoli meta dei pellegrini della valle che veneravano la “Madonna dei Dolori”. Fu abbandonato tra il Settecento e l’Ottocento e ricostruito negli anni ’30 dalla famiglia Bottari de Castello in un sobrio ed elegante stile romanico.